Cronaca Lecce Nardò 

Piano coste e stabilimenti balneari, il Tar “boccia” la delibera del Comune

Il tribunale amministrativo leccese, con propria sentenza, ha accolto il ricorso di una società nell’ambito della decisione dell’amministrazione di Nardò di assegnare concess...

Il tribunale amministrativo leccese, con propria sentenza, ha accolto il ricorso di una società nell’ambito della decisione dell’amministrazione di Nardò di assegnare concessioni balneari con bandi posticipati nel 2015. Il Tar di Lecce ha reso nota la prima sentenza sulla decisione dell’amministrazione di Nardò di assegnare le concessioni per stabilimenti balneari con dei bandi da pubblicare nel 2015. Questi i fatti: nel 2013 e 2014, numerosi imprenditori presentavano richieste di concessioni demaniali per realizzare stabilimenti lungo la costa del Comune, da tempo priva di tali strutture. Nell’ottobre 2014, la giunta decideva di riscontrare tutte le domande, comunicando che le concessioni sarebbero state assegnate con dei bandi da pubblicare solo nel 2015. Una società interessata, affidandosi all’avvocato Paolo Gaballo, presentava ricorso al Tar Lecce, sostenendo che la decisione della giunta pregiudicasse il suo interesse economico ad investire, in quanto rinviava il rilascio della concessione a dei bandi, che peraltro sarebbero stati pubblicati solo nel 2015. Nel ricorso, il legale evidenziava che il Comune si era avvalso di un potere di sospensione delle pratiche demaniali che non era previsto dalla legge regionale, che, invece, consentiva il rilascio di concessioni facendo riferimento al Piano regionale delle coste, approvato nell’ottobre 2011. Già il 12 dicembre scorso, il Tar sospendeva l’efficacia degli atti del Comune, stabilendo che poteva rilasciare la concessione, istruendo la domanda in base al piano regionale delle coste e senza alcun bando. Più volte, la Kaikko s.r.l. chiedeva all’ufficio di eseguire l’ordinanza del Tar, avviando l’istruttoria e pubblicando il “rende noto” della sua domanda senza ritardi. Il 14 gennaio 2015, invece, il dirigente comunicava che avrebbe ugualmente pubblicato i bandi decisi dall’amministrazione, attuando una direttiva ricevuta dal sindaco e dall’assessore al ramo. Solo il 12.3.2015, l’ufficio pubblicava il “rende noto” della domanda della Kaikko, a distanza di tre mesi dall’ordinanza del Tar. Ieri, il tribunale amministrativo ha reso noto la sentenza definitiva, che “boccia”, per più motivi, la decisione dell’amministrazione di ottobre 2014 di rilasciare le concessioni in base ai dei bandi: in particolare, accogliendo le tesi dell’avvocato, ha ritenuto illegittima la decisione del Comune di sospendere l’istruttoria delle domande “sulla base della sussistenza di Piano comunale delle coste (PCC) in itinere”. Inoltre, secondo il Tar, “è sufficiente osservare che, ai sensi dell’art. 37 cod. nav, in caso di pluralità di domande aventi ad oggetto la medesima area demaniale, occorre procedere all’esperimento di apposita procedura comparativa tra l’istanza presentata dal ricorrente ed eventuali, analoghe istanze presentate da terzi”. Nel caso di specie, l’amministrazione non ha in alcun modo dedotto la sussistenza di ulteriori istanze volte al rilascio di concessioni demaniali e, tuttavia, ha portato avanti il procedimento soprassedendo all’istanza della ricorrente. Ulteriore violazione punita dal Tar. L’amministrazione è stata anche condannata a pagare le spese di giudizio. La Kaikko s.r.l. sta valutando ora la possibilità di chiedere i danni per il ritardo con cui l’ufficio ha avviato l’istruttoria della sua domanda.             

Potrebbeinteressarti