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Diagnosticare un tumore con un soffio: entra nel vivo il progetto "Inside the breath"

Il progetto, unico nel suo genere, è stato avviato in Puglia e ora è arrivato alla fase dell'industrializzazione: anticamera dell'applicazione pratica in campo medico.  Diagnosti...

Il progetto, unico nel suo genere, è stato avviato in Puglia e ora è arrivato alla fase dell'industrializzazione: anticamera dell'applicazione pratica in campo medico.  Diagnosticare un tumore - al colon, ai polmoni ma anche l'asma infantile - attraverso il respiro: tutto ciò sarà possibile grazie ad un macchinario unico al mondo progettato in Puglia. “Inside the breath” è frutto di una ricerca finanziata dalla Regione Puglia attraverso l’incentivo della “Rete dei laboratori” che oggi arriva alla fase di industrializzazione grazie ai fondi previsti con la misura dei “Cluster tecnologici”. La ricerca a fine 2012 fu pubblicata sul British Journal of Surgery, facendo il giro del mondo.  Da allora il progetto, che riguardava principalmente la diagnosi precoce del tumore al colon, è cresciuto arricchendosi di nuove possibili applicazioni.  Le novità sono state presentate in conferenza stampa oggi nella sala consiglio dell'Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” alla presenza dell’assessore regionale allo Sviluppo economico, Loredana Capone; del rettore dell’Università degli Studi di Bari, Antonio Felice Uricchio e del delegato del rettore allo Sviluppo della Creatività Gianluigi De Gennaro (Dipartimento di Biologia).  Presente anche Donato Francesco Altomare, Direttore dell'Unità operativa di Coloproctologia presso l’UOC di Chirurgia Generale “M. Rubino” (Università di Bari), primo firmatario della ricerca. Per la Regione Puglia era presente l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone: “Abbiamo sostenuto questo progetto sin dalla nascita – ha detto – e adesso lo vediamo crescere e prepararsi non solo a conquistare fette di mercato, ma a semplificare la vita dei cittadini e delle cittadine”. “Poter ottenere una diagnosi precoce semplicemente soffiando è un’evoluzione straordinaria, è un dono della Puglia al mondo. La Regione ci ha creduto, così come crede nel grande potere moltiplicatore di un investimento in ricerca. Questo progetto in particolare si è aggiudicato l’incentivo della Rete dei laboratori pubblici di ricerca, nella fase iniziale, e oggi quello dei Cluster tecnologici regionali. Un investimento complessivo di neanche 2 milioni di euro che genera tuttavia vantaggi e benefici enormi per la salute dell’uomo”. “Per questo – ha aggiunto l’assessore – con la nuova programmazione del fondi strutturali abbiamo chiesto alle imprese di fare ancora più ricerca. Le aziende ci hanno ascoltato ed hanno impresso un’accelerazione straordinaria. Oggi sono quasi 366 milioni gli investimenti già programmati in ricerca e sviluppo in poco più di un anno e mezzo. In questi progetti spesso le università pugliesi sono parte attiva. A loro chiediamo di assumere in pieno questo ruolo nella ricerca industriale, sfruttando tutte le opportunità offerte dai nostri incentivi”.

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