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Scontro treni, da domani nuovi interrogatori e rilievi sul luogo della tragedia

Sarà una settimana intensa a Trani in procura. I magistrati vogliono quanto prima fare chiarezza sull'incidente. A partire da domani e per tutta la settimana i consulenti nominati dalla proc...

Sarà una settimana intensa a Trani in procura. I magistrati vogliono quanto prima fare chiarezza sull'incidente. A partire da domani e per tutta la settimana i consulenti nominati dalla procura di Trani che indaga sul disastro ferroviario dello scorso 12 luglio costato la vita a 23 persone, saranno impegnati in verifiche, prove e controlli sul luogo della tragedia per dare ai magistrati del pool una prima risposta ai diversi quesiti che sono stati posti. Contemporaneamente riprenderanno gli interrogatori, sia degli indagati di Ferrotramviaria - la società che gestisce la tratta ferroviaria in cui è avvenuto lo scontro tra i treni partiti da Andria e Corato, sia di persone informate sui fatti. I magistrati dovrebbero quindi ascoltare Gloria Pasquini, presidente della società, Massimo Nitti, direttore generale e Michele Ronchi, direttore d'esercizio. L'unico punto fermo dell'inchiesta aperte per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario colposo, è che a causare il tremendo impatto è stato sì l’errore umano  ma anche la mancanza di un sistema normativo lineare e di alcune misure di sicurezza. Il treno partito dalla stazione di Andria prima dell’arrivo del convoglio partito da Corato poteva essere fermato, nessun lo ha fatto e forse, nessuno poteva farlo. Il sistema di controllo marcia treno, presente sulle reti gestite da Ferrovie dello Stato esiste al contrario che nei tratti dati in  concessione. L’agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie già quattro anni fa, ipotizzava di far interagire treni delle società concesse con tratti di infrastrutture di Ferrovie dello Stato che invece possiedono sistemi di controllo avanzatissimi. Nulla però è stato fatto.  

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